Mercoledì, 17 Gennaio 2018 11:21

Atleta dell'anno 2017: Massimo Stevanoni per la sezione Hockey in line

Massimo Stevanoni 2

La scelta della sezione Hockey per l’Atleta dell’Anno 2017 è una scelta di esperienza e di attaccamento alla maglia. Principi incarnati alla perfezione da Massimo Stevanoni. Tanta grinta in partita, ma anche impegno e costanza in allenamento, una ricca esperienza sui pattini in linea: insomma, un esempio perfetto anche per i ragazzi più giovani della Zardini Etichette, che hanno trovato in lui un modello di carisma. Un vero leader, un guerriero gialloblù.

Quando hai cominciato a giocare a hockey e come ti sei appassionato a questa disciplina?
Sono nato e cresciuto a Bosco Chiesanuova, dove l’hockey su ghiaccio era la principale proposta sportiva. Fino a circa 10 anni ho fatto anche sci di fondo, ma quando gli impegni scolastici mi hanno imposto una scelta non ho saputo rinunciare all’hockey.

Sei diventato un punto di riferimento alla Zardini Etichette CUS Verona, quali sono i risultati più e soddisfacenti che hai ottenuto?
Questa è la mia quarta stagione a Verona. Tra ghiaccio e roller ho giocato quasi 15 anni in Serie A, prima di riuscire a vestire i colori gialloblù. Ho aderito subito al progetto Cus Verona Hockey e sono molto orgoglioso di quanto abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo vinto una Coppa di Lega e disputato diverse finali, tra campionato e coppe, in questi anni. Ma naturalmente il ricordo più emozionante è la vittoria della Coppa di Lega.
Singolarmente, ho ottenuto più successi sul ghiaccio (3 Scudetti, 2Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane e un secondo posto in Continental Cup) che sulle rotelle. Nell’inline, invece, ho collezionato molte medaglie, ma un solo trofeo. Va detto che nell’inline, negli ultimi 15 anni, gli Asiago Vipers prima e il Milano Quanta poi hanno dominato quasi incontrastati lasciando alle contendenti veramente pochissimo.

Un altro riconoscimento è quello di Atleta dell’Anno 2017…
È un riconoscimento che mi dà molta soddisfazione. Come detto, sono ormai alla conclusione di una lunga carriera che mi ha dato tante soddisfazioni, ma sempre lontano da Verona. Ricevere questa nomina nella mia città ha per me un significato molto speciale. Ringrazio molto il CUS per questo regalo che mi riempie d’orgoglio.

La stagione in corso sta regalando tante soddisfazioni, fin qui.
Quest’anno è una stagione un po’ particolare, perché abbiamo cambiato moltissimo, e fino a pochi giorni dall’inizio del campionato Verona sembrava destinata ad un anno di transizione. In realtà, è stata allestita una rosa molto competitiva che, pur non avendo nessun obbiettivo dichiarato, può e deve ambire a qualsiasi trofeo. Sono fiducioso che potremmo essere la mina vagante del campionato.

Che cosa fai fuori dalla pista da hockey?
La mia grande passione è ed è sempre stato lo sport. Ho fatto praticamente di tutto (corsa, nuoto, ciclismo, arrampicata, golf, sub, calcio, triathlon, alpinismo e molti altri) e non ne ho mai abbastanza.
Adoro anche viaggiare, ma da quando sono diventato papà è diventato molto più complicato farlo.
Il mio lavoro è coordinare lo staff commerciale per un corriere espresso, quindi le dinamiche di squadra sono per me una piacevole costante. Ho una bella famiglia con due bimbi piccoli (Pietro e Ettore) e una moglie, Elena, che fa del suo meglio per supportarmi.

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