I campi del Cus Verona in via della Diga hanno fatto da cornice alla Nazionale italiana di quidditch, arrivata a Verona per preparare l’appuntamento con i Mondiali che si svolgeranno a Richmond, negli Stati Uniti, il prossimo luglio.
Il team cussino degli Hydras Quidditch, a partire dal responsabile Tommaso Corcioni, ha attivamente collaborato all’organizzazione e alla gestione dell’impegnativo weekend fatto di allenamenti e duro lavoro, e che insieme ad appuntamenti futuri servirà a determinare la rosa di 21-25 membri del team azzurro che parteciperà, se possibile, alla competizione mondiale.
Per riuscirci, infatti, è stata lanciata una campagna di crowdfunding per finanziare le spese logistiche e di viaggio. Tutte le info CLICCANDO QUI: https://www.eppela.com/projects/9235?fbclid=IwAR0UbX-e-izqTd4S_aZSFel8JOtjHiochoFVhpS_gOCE-Zr9tfcJovH5--4
Dita incrociate per il talento di casa Matteo Ganz, che ha avuto la possibilità di mettere in mostra le sue capacità per provare a guadagnarsi una maglia azzurra.
Le parole di Emanuele Alessandri, head coach della Nazionale Italiana di Quidditch: “C’è tanto talento, e tanta partecipazione. Se torno indietro di qualche anno il livello del gioco è nettamente salito. Siamo vicini ad altre nazionali, contro l’Australia abbiamo sfiorato la vittoria restando in controllo della partita, un sogno solo qualche anno fa. Sono molto positivo, anche se non sarà facile andare a Richmond. Abbiamo lanciato un crowdfunding e stiamo ricevendo supporto, cercheremo di insistere perché ancora non basta. In ogni caso, in Europa si terrà un torneo alternativo per chi non riuscirà a partecipare ai mondiali, quindi sarà comunque un anno importante e di transizione, che noi abbiamo cominciato con un po’ di ritardo, a causa del cambio con il precedente coach Michele Genovese, che mi ha suggerito di dare continuità al progetto. L’obiettivo più importante è quello di preparare i prossimi Europei: agli ultimi abbiamo fatto un buon nono posto, speravamo in qualcosa di più ma basta un partita fuori, in quei frangenti, e sei fuori. Abbiamo già usato questi campi di Parona per dei tornei, e come Nazionale l’idea è proprio di appoggiarci alle squadre per il supporto. Gli Hydras hanno accettato subito, con questo tipo di impianti e di collaborazioni si guadagna in immagine e in credibilità per il nostro sport, sono fondamentali. Tecnicamente, l’idea è che la nostra nazionale abbia giocatori in grado di saper fare tutto, ma con degli specialisti, ad esempio del passaggio o del placcaggio, il cui talento specifico andrà sfruttato”.
Le parole di Matteo Ganz: “Ho potuto lavorare con la selezione A, quella che proverà ad andare negli Stati Uniti, dopo aver passato una prima scrematura a Milano nella squadra B. Ho iniziato quattro anni fa, ma fra Covid e infortuni sono riuscito a fare il mio primo, vero torneo solo lo scorso ottobre a Treviso, vincendo la prima partita con gli Hydras, un bellissimo momento. Con la Nazionale? Stiamo provando tanti schemi e concentrandoci sulla teoria, il lavoro in campo con le partitelle serve poi a tradurre tutto in applicazione pratica”.