A prima vista può sembrare uno sport dove due persone, con le dovute protezioni, si prendono a sonore bastonate. Non è assolutamente così, o meglio, lo è in minima parte.
“E’ una disciplina molto affascinante e complessa” spiega Christian Filippi, pluri campione italiano e referente per la sezione CUS Kendo, “vista non come combattimento ma come percorso di crescita personale”.
“Questa disciplina necessita di un forte allenamento, fisico ma soprattutto spirituale”.
Il rispetto tra gli atleti non viene mai a mancare e il tutto avviene accompagnato da complessi rituali di saluto tra i due. Ogni colpo a segno nei punti previsti (testa, addome, polsi e gola) vale un punto fino a decretare la vittoria di uno dei due combattenti.